Museo Del Costume Regionale

1930

Il museo del costume regionale è allestito in un’ala di un elegante edificio costruito negli anni ’30 che attualmente ospita anche l’Antiquarium civico. Il museo si propone come centro di ricerca e di studio del patrimonio etnografico e, nello specifico, dell’evoluzione storica dell’abbigliamento popolare calabrese come elemento distintivo della cultura e della storia di questa terra. Il percorso espositivo si snoda in due sale e permette di apprezzare ben 35 abiti tipici della tradizione calabrese.
Alcuni abiti esposti nelle vetrine sono frutto di attività di ricerca e recupero, altri sono copie di modelli fedeli agli originali confezionati dal paziente e meticoloso lavoro di ricamo delle artigiane tirolesi nel più alto rigore scientifico delle riproduzioni.
Fa da protagonista l’abito tradizionale di Tiriolo, la cosiddetta “pacchiana”, indossato dalle donne sin dall’adolescenza. Tramandato da madre in figlia, confezionato ed arricchito da pregiati ricami, faceva parte della dote per il matrimonio.
L’abito era indicatore dello status sociale della donna, era diverso nei colori e nelle finiture in base alle occasioni (vita quotidiana, feste, lutti) ed in base all’età della donna (infanzia, adolescenza, età adulta).
Per l’abito maschile i dati sono molto ridotti. Gli elementi identificativi, in primis un cappello conico denominato “certune”, erano legati, nell’immaginario collettivo, all’abbigliamento dei briganti.

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