Antiquarium Civico

1995

Riallestito nel 1995, è ospitato in due sale: nella prima è stata collocata una tomba monumentale brettia, del IV secolo a.C., a forma di tempietto; nella seconda, sono esposti una parte dei reperti rinvenuti nel territorio, che vanno dal Neolitico fino all’età moderna.
La preistoria e l’età del bronzo sono testimoniate da materiali litici (asce levigate, utensili di ossidiana, punte di selce, ceramica appenninica, fibule e una cuspide di lancia in bronzo).
All’età brettia (IV-III secolo a.C.) risalgono la maggior parte dei reperti rinvenuti durante l’espansione edilizia degli anni ’60 o nel corso delle campagne di scavo.
Spiccano due elmi in bronzo di tipo greco-italico (uno, finemente cesellato, è conservato nel Museo Provinciale di Catanzaro), manici di situle, ceramiche con bolli impressi e graffiti, vasellame a vernice nera e acroma, resti di contenitori di cereali e liquidi, corredi tombali, testine in terracotta, mattoni impressi, e una laminetta in piombo (defixio) contenente una maledizione. Meritevole di attenzione è un elemento architettonico di un edificio di pregio, con impresso a rilievo un leone.
La presenza romana nel territorio è attestata da monete romano-campane, da due statuette votive in bronzo (Selene e Hermes), e dalla famosa copia del Senatusconsultum de Bacchanalibus del 186 a.C., con il quale il senato di Roma proibiva i culti orgiastico-religiosi in onore di Dioniso o Bacco. L’originale è conservata nel Museo archeologico di Vienna.

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